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Il regime fiscale per pensionati che espatriano in Italia: tassazione al 7% sui redditi esteri e vantaggi fiscali

L'Italia propone un regime fiscale favorevole per i pensionati che decidono di trasferire la loro residenza fiscale nel Paese. Questo regime consente l'applicazione di un'imposta sostitutiva del 7% sui redditi prodotti all'estero per una durata massima di 9 anni.

Categorie
Droit fiscal du patrimoine
Date
4.10.24

Condizioni per accedere al regime

I beneficiari di questo regime sono persone fisiche che percepiscono redditi da pensione erogati da soggetti esteri e che trasferiscono la loro residenza fiscale in uno dei comuni situati nelle regioni Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti. Il regime è stato esteso anche ai comuni coinvolti da eventi sismici, come Camerino e Norcia, senza l'applicazione di questo limite demografico.

L'opzione è accessibile solo a coloro che non sono stati residenti fiscali in Italia per almeno 5 anni e che trasferiscono la residenza da un Paese con cui l’Italia ha accordi di cooperazione amministrativa, come le convenzioni contro le doppie imposizioni.

Imposta del 7% sui redditi esteri

Il cuore del regime consiste nell'imposizione sostitutiva del 7% sui redditi di qualsiasi categoria prodotti all'estero. Questo include redditi da lavoro autonomo o dipendente, pensioni, redditi da capitale, plusvalenze e redditi immobiliari, a condizione che tali redditi siano di fonte estera. Tuttavia, i redditi di fonte italiana non rientrano in questo regime e sono tassati secondo le aliquote IRPEF ordinarie.

Credito d'imposta per i redditi esteri

È importante sottolineare che, ai sensi dell'articolo 165 del TUIR, il regime agevolato prevede che i redditi di fonte estera siano soggetti a tassazione forfettaria del 7% senza la possibilità di beneficiare del credito d'imposta per le imposte pagate all'estero. Ciò significa che, se il reddito è stato già tassato nel Paese di origine, il pensionato non può dedurre o compensare tali imposte contro l'imposta italiana, che rimane fissa al 7%. Questa disposizione può essere rilevante per i pensionati che percepiscono redditi in Paesi con una fiscalità elevata, dove l'assenza del credito potrebbe incidere sul vantaggio complessivo del regime.

Esoneri dal monitoraggio fiscale e dalle imposte IVIE/IVAFE

Uno dei vantaggi aggiuntivi di questo regime è l’esonero dall’obbligo di monitoraggio fiscale per quanto riguarda gli investimenti e le attività finanziarie detenute all'estero. Inoltre, i soggetti che optano per il regime non sono tenuti a pagare l'imposta sul valore degli immobili situati all'estero (IVIE) e l'imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all'estero (IVAFE).

Durata e modalità dell'opzione

Il regime ha una durata di 9 anni, a partire dall'anno in cui il contribuente diventa residente fiscale in Italia. L'opzione è revocabile in qualsiasi momento, ma gli effetti restano validi per i periodi fiscali già trascorsi. È importante sottolineare che l’opzione deve essere esercitata al momento della dichiarazione dei redditi relativa al primo anno di residenza fiscale in Italia.

Conclusione

Questo regime rappresenta una grande opportunità per i pensionati internazionali interessati a stabilirsi in Italia, in particolare nelle regioni del Sud, garantendo una tassazione favorevole e diversi esoneri fiscali. Tuttavia, la mancanza del credito d’imposta per i redditi esteri potrebbe essere un fattore da considerare in base al Paese d’origine del reddito. È sempre raccomandato consultare TaxLhab per anticipare le implicazioni fiscali sul vostro patrimonio in un contesto di mobilità internazionale.